venerdì 12 marzo 2010

Serendipità è...

è cercare un ago in un pagliaio e trovarci la figlia del contadino
Julius H. Comroe

Da Serendip, l'antico nome persiano di Sri Lanka. Il termine fu coniato dallo scrittore Horace Walpole che lo usò in una lettera scritta il 28 gennaio 1754 a Horace Mann, un suo amico inglese che viveva a Firenze. Horace Walpole fu ispirato dalla lettura della fiaba persiana "Tre principi di Serendippo" di Cristoforo Armeno nel cui racconto i tre protagonisti trovano sul loro cammino una serie di indizi, che li salvano in più di un'occasione. La storia descrive le scoperte dei tre principi come intuizioni dovute sì al caso, ma anche allo spirito acuto e alla loro capacità di osservazione...

...serendipità è anche camminare per strade affollate e incontrare chi non ti aspetti, persone speciali che porterai con te per sempre, è scrivere su un biglietto da 5€, fare i biglietti della metro alla biglietteria automatica e pensare a chi capiteranno, è camminare per la Barceloneta e sorseggiare uno spritz, è incontrare il tuo vecchio compagno d'università seduto ad un angolo di un viale supertrafficato del centro di una città lontana in festa, è vedere una mano che ti saluta in mezzo a un milione di persone che camminano, è programmare il giro del mondo con ? e non sapere dove ti porterà...